A sostenerlo, è Glocus, il think tank presieduto da Linda Lanzillotta, attraverso lo studio "Scuola 2.0, innovazione dei modelli didattici e nuove tecnologie per la scuola del futuro" presentato in Senato il 12 giugno di quest'anno.
Senza un'adeguata formazione i docenti sono i nuovi Peter pan nell'era digitale, mentre gli studenti sono nativi digitali. A rischiare di non crescere - avverte il rapporto Glocus - "è soprattutto il docente che non ha gli strumenti operativi per confrontarsi con i nativi digitali: ecco perché anche un turn-over qualificato nel corpo docente sarebbe auspicabile insieme ad una serie di policy per rimettere in moto la scuola digitale, come linee guida che prevedono la rivalutazione dell'insegnante incentivando il valore della formazione e della valutazione continua insieme ad un programma nazionale che rilanci davvero i poli formativi e l'utilizzo di internet nel metodo d'insegnamento". Ma - sottolinea lo studio - non è solo un problema di mancanza di strumenti digitali, occorre ripensare anche il metodo d'insegnamento nell'era digitale: "Un metodo che non tema più, ma che piuttosto valorizzi - si legge nello studio - la strumentazione tecnologica disponibile oggi, potenziando al tempo stesso l'autonomia nello studio e la formazione di un autonomo profilo culturale". Insegnando ai "ragazzi come muoversi nel complesso mondo digitale, come gestire proficuamente e scientificamente l'enorme flusso di informazioni presenti nella rete".
"Dobbiamo mettere in atto una serie di politiche perchè si sviluppi una consapevolezza nuova: considerare finalmente gli strumenti digitali parte dei servizi essenziali della scuola, come l'acqua e la luce".
Articolo tratto dal sito Internet: www.tecnicadellascuola.it
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